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Medicina Estetica

Biorevitalizzazione

I principali elementi che caratterizzano una cute dall’aspetto “invecchiato” (aging face) sono rappresentati innanzitutto dalla disidratazione e dalla perdita e ridistribuzione dei volumi, ma anche dalla riduzione dell’elasticità, dalla diminuzione del collagene, dalle alterazioni della texture e dello spessore della pelle, tutti elementi in cui gioca un ruolo negativo lo stress ossidativo cui sono sottoposti i nostri tessuti e organi. L’utilizzo della biorivitalizzazione, mediante l’applicazione intradermica di sostanze come vitamine (A, C, E), acido ialuronico (idratante) e aminoacidi (costituenti del collagene) consente di rigenerare il derma in profondità, garantendo nutrimento e sostegno alla pelle. Piccole iniezioni al di sotto della cute permettono di superare lo strato epidermico che molte creme non riescono a oltrepassare donando alla pelle giovinezza, tonicità, luce e morbidezza utilizzando solo prodotti già presenti nel nostro organismo. Le applicazioni si possono fare su tutto il corpo, ma trova particolare beneficio il trattamento di volto, collo, décolleté e mani. Sono spesso conosciuti impropriamente come “punturine” o “vitamine”. SI tratta di uno dei trattamenti più diffusi in medicina estetica e si basa sull’utilizzo di un complesso ristrutturante costituito da acido ialuronico, vitamine e aminoacidi il cui scopo è rigenerare e supportare il derma in modo da rendere la cute più tonica, migliorandone la texture e l’idratazione.

Domande frequenti

La base principale di ogni biorivitalizzante è l’acido ialuronico che però è diverso da quello dei fillers. Infatti nei fillers le molecole di acido ialuronico sono tra loro unite (cross-linked) per permettere un effetto volumetria e ridurre i tempi di riassorbimento. Nei biorivitalizzanti l’acido ialuronico è più “leggero” e permette di avere un effetto altamente idratante. All’acido ialuronico sono aggiunti dei complessi multivitaminici e amminoacidi che permettono di ridurre lo stress ossidativo e di aumentare la produzione endogena di collagene.
Di solito si eseguono 3-4 sedute ravvicinate a distanza di 7-15 giorni l’una dall’altra al fine di garantire un apporto sufficiente di sostanze biorivitalizzanti alla cute. Solitamente i primi effetti sono visibile dopo il secondo trattamento.
Si consiglia di ripetere, dopo il trattamento iniziale di 3-4 sedute ravvicinate, un trattamento ogni 30-60 giorni.
La biorivitalizzazione permette di dare tonicità alla pelle, migliorarne la texture, ridurre le rughe sottili, conferire un alto grado di idratazione, ripristinare l’elasticità, correggere il danno ossidativi da invecchiamento della pelle.
A seconda delle caratteristiche individuali è possibile che dopo un trattamento con tossina botulinica, come per tutti i trattamenti iniettivi, rimangano per qualche giorno dei lividi (ecchimosi), del rossore (eritema) e del gonfiore (edema) nelle zone trattate. Si tratta di fenomeni normali e che non devono causare preoccupazione. Durante la procedura alcuni piccoli vasi sanguigni possono essere danneggiati e indurre una minima reazione infiammatoria locale che si risolve spontaneamente, senza necessità di utilizzare ulteriori accorgimenti.

Filler

Con il passare del tempo il volto va incontro ad una serie di alterazioni anatomiche quali perdita di elasticità dei tessuti, riduzione dell’idratazione e riduzione dei volumi tali da configurare una condizione che prende il nome di invecchiamento. I fenomeni dell’invecchiamento sono complessi, ma la medicina permette di ripristinare almeno in parte alcune caratteristiche funzionali della cute e del sottocute che si perdono con l’avanzare dell’età. Mediante l’uso dei fillers all’acido ialuronico è possibile ripristinare il volume tissutale dove serve e aumentare il grado di idratazione utilizzando una molecola già presente nel nostro organismo e completamente riassorbibile e biocompatibile. La naturalezza del risultato è garantita dalla competenza ed esperienza dell’operatore che saprà personalizzare la tecnica utilizzata al fine di ripristinare proporzioni e rapporti anatomici eleganti e armonici. Il riempimento dei solchi naso genieni, l’aumento del volume delle labbra, la correzione di piccole rughe sottili, il rimodernamento del profilo di mento e mandibola, l’aumento del volume zigomatico a sostegno del volto sono esempi dell’enorme versatilità di fillers all’acido ialuronico. Per modificare o ripristinare il volume del volto con risultati naturali e sicuri è possibile utilizzare i fillers all’acido ialuronico. Il termine “filler” in inglese indica proprio l’effetto “riempitivo” di tale prodotto. Vediamo di chiarire alcuni dubbi riguardo questa procedura di medicina estetica.

Domande frequenti

L’acido ialuronico è un glicosaminoglicano, una molecola già presente nel nostro organismo e in particolare nella nostra cute. Conferisce alla pelle quelle sue particolari proprietà di resistenza e mantenimento della forma. Una sua mancanza determina un indebolimento della pelle promuovendo la formazione di rughe ed inestetismi. La sua concentrazione nei tessuti del corpo tende a diminuire con l’avanzare dell’età. In medicina estetica esiste in più formulazioni con diversi utilizzi e si presenta come un gel sterile incolore composto da più molecole di acido ialuronico tra loro unite (cross-linking); maggiori e più stabili saranno questi legami tra molecole, minore sarà la velocità di degradazione e riassorbimento del filler all’acido ialuronico.
L’acido ialuronico è presente in tutto l’organismo in quanto rappresenta una delle principali componenti della matrice del tessuto connettivo. In particolare lo ritroviamo nella cute dove l’acido ialuronico garantisce il grado di idratazione, controlla la turgidità, e permette il mantenimento della forma grazie alla sua capacità di legare molecole di acqua (idratazione). Data la sua viscosità è un ottimo lubrificante e per questo lo troviamo nel liquido sinoviale articolare, ma anche nell’umore vitreo dei bulbi oculari, nei tendini, nelle cartilagini, ecc.
Essendo necessario oltrepassare la barriera cutanea per posizionare nelle zone dove serve l’acido ialuronico, inevitabilmente esiste il fastidio della “punturina”. Di solito è un fastidio ben tollerato e di breve durate, grazie anche alle nuove formulazioni di filler all’acido ialuronico con anestetico locale che permettono di ridurre il disconfort di iniezione. In casi specifici è possibile utilizzare un’anestesia locale per azzerare la sensazione di fastidio.
In quanto riempitivi i fillers all’acido ialuronico vengono utilizzati per modificare o ripristinare i volumi del volto. In particolare si utilizzano per riempire le rughe naso geniene (o solchi naso genieni), per ripristinare il volume degli zigomi o dare sostegno al volto (effetto lifting), per modificare o ripristinare il volume delle labbra.
Per vedere l’effetto finale del trattamento con filler all’acido ialuronico servono alcuni giorni, necessari affinché le molecole di acido ialuronico richiamino e leghino l’acqua nei tessuti.
Il risultato rimane stabile per un periodo di circa 6 mesi, anche se esistono prodotti che possono arrivare anche a 12 mesi o poco più, ma spesso sono più costosi o hanno all’interno materiali semipermanenti (es. idrossiapatite).

Botox

Molte delle linee e delle rughe del volto non sono dovute solo alla riduzione della qualità della pelle in termini di elasticità, texture, danno ossidativi e idratazione, ma trovano origine nella costante azione dei muscoli mimici del volto, come ad esempio accade con le rughe della regione frontale. Per poter attenuare tali segni del tempo il trattamento più efficace è rappresentato dall’iniezione di tossina botulinica che permette di ridurre la funzione muscolare in modo graduato e temporaneo. Questo non significa avere un volto senza espressività e paralizzato; alla naturalezza e la personalizzazione del risultato in funzione delle esigenze della paziente dipendono dall’abilità e dalle competenze dell’operatore che saprà scegliere sedi di iniezione e dosaggi in modo da garantire risultati di alto livello. Tra le applicazioni meno note, ma di grande utilità ed efficacia è utile ricordare l’effetto antisudorazione della tossina botulinica che permette il trattamento dell’iperidrosi di ascelle, amni e piedi. Per attenuare o eliminare le rughe della regione gabellare e della regione perioculare il riattamento di elezione è rappresentato dalla tossina botulinica che, grazie alla sua azione di inibizione dell’azione muscolare, è in grado di risolvere il problema delle rughe di espressione, ma non solo.

Domande frequenti

La tossina botulinica è una proteina prodotta dal batterio Clostridium botulinum che dal 2002 risulta approvata all’uso in medicina estetica per il miglioramento temporaneo delle rughe di espressione fra le sopracciglia (linee o rughe glabellari) e le rughe perioculari (le zampe di gallina).
La tossina botulinica agisce inibendo il rilascio del neurotrasmettitore aceticolina a livello della placca neuromuscolare; in questo modo i muscoli non possono più contrarsi e quindi la cute al di sopra di essi si distende facendo sparire le rughe di espressione.
Il filler è un riempitivo e utilizza l’acido ialuronico cross-linked (tante molecole tra loro unite); serve dunque a ripristinare i volumi, a dare tonicità alla pelle, a riempire le rughe. Il botox usa la tossina botulinica per inibire l’azione muscolare e attenuare o eliminare le rughe di espressione.
L’effetto del botox (tossina botulinica) dura fino a 180 giorni circa, ma il reintegro dei recettori a livello muscolare può essere più o meno rapido a seconda di caratteristiche individuali non note a priori. In alcuni casi è possibile che alcuni pazienti sviluppino una sorta di resistenza o insensibilità alla molecola del botox.
Il trattamento viene eseguito in ambulatorio, richiede 20-30 minuti. La tossina botulinica viene riattivata utilizzando della soluzione fisiologica sterile e successivamente iniettata a livello dei muscoli di espressione che si vuole depotenziare o bloccare.
Il trattamento con tossina botulinica è controindicato in soggetti con ipersensibilità accertata alla tossina botulinica di tipo A o ad uno dei qualsiasi eccepienti della formulazione, in presenza di miastenia grave o della sindrome di Eaton Lambert; E’ inoltre necessaria una particola attenzione nei pazienti con scelerosi amiotrofica laterale o con disordini neuromuscolari periferici. Teoricamente può causare interazioni se il soggetto assume antibiotici aminoglicosidi o spectinomicina o da altri medicinali che interferiscono con la trasmissione neuromuscolare. Inoltre è sconsigliata la somministrazione in soggetti in stato di gravidanza o di allattamento.
 
 

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