Chi di noi non ha sentito un familiare, un amico o un conoscente che si lamentasse di un’ernia?
Nella mia carriera osteopatica, ho avuto modo di assistere ed aiutare moltissime persone in preda a dolori atroci, spesso concomitanti ad una condizione erniaria.
Ma è davvero così?
I risultati di una revisione sistematica del 2015 evidenzia come anche soggetti senza mal di schiena abbiamo alterazioni del disco e della colonna vertebrale lombare!
Proprio così! Vi sembrerà assurdo ma è possibile avere mal di schiena senza avere alterazioni evidenziate con esami strumentali. Spessissimo capitano pazienti che hanno fatto una risonanza perchè avevano mal di schiena, ma la risonanza non ha evidenziato nulla di particolare, cioè di clinicamente rilevante. Addirittura c’è quasi una delusione perchè erano sicuri di trovare la proverbiale “ernia” che anche lo zio dice di avere e che l’ortopedico ha detto essere la causa del suo problema. E invece… nulla!
Se non ci sono ernie o altre condizioni particolari, il mal di schiena dipende da altro.
In questi casi il dolore lombare può essere la manifestazione di un disequilibrio più globale e l’inquadramento clinico diagnostico ortopedico prima, unito al trattamento osteopatico poi, sono molto efficaci nell’aiutare questi pazienti, identificando le zone anatomiche “distanti” dalla schiena che comunque influenzano la salute della lombare. Non possiamo dimenticare che fra tutte le cause di mal di schiena, la mancanza di attività fisica sembra essere una delle più frequenti e impattanti!
Lo studio del 2015 pubblicato su American Journal of Neuroradiology riporta come gli autori abbiano raccolto 33 differenti studi che hanno eseguito la risonanza a soggetti SENZA mal di schiena.
“Nei soggetti sani, che non hanno mal di schiena, in che condizioni è la loro colonna e in particolare i dischi intervertebali lombari?”.
In totale 3110 soggetti sono stati divisi in varie decadi dai ventenni agli ottantenni. Incredibile quanto sia alta la percentuale dei giovani SENZA mal di schiena ma CON alterazioni del disco! Stupefacente come nel caso della protrusione e della fissurazione dell’anulus ci sia poca differenza tra 20enni e 80enni (rispettivamente 29%–43% e 19%–29%).
Come possiamo interpretare questi risultati?
Dato che molti soggetti asintomatici presentano alterazioni, gli autori affermano che le alterazioni sono parte del normale processo di invecchiamento più che la manifestazione di un processo patologico che richiede necessariamente un intervento. Condivisibile, ma non totalmente in quanto occorre fare il massimo anche per migliorare la qualità del normale processo di invecchiamento.
L’arduo compito di noi clinici è quello di educare il paziente, spiegandogli come la presenza di un’ernia non necessariamente sia la spiegazione del suo mal di schiena. Anche noi in Health Hub, da quando abbiamo avuto modo di discutere e condividere questo articolo, abbiamo a cuore l’educazione del paziente e tendiamo a fare una cosa molto semplice: giriamo il computer verso i pazienti dinanzi a noi e mostriamo questi dati, spiegando in dettaglio la tabella. Di solito i pazienti apprezzano molto il clinico che “investe” tempo a spiegare le loro condizione. Terminata la fase valutativa è fondamentale concordare insieme un percorso terapeutico idoneo. Sostituire il pensiero con la pratica.
#STAYHEALTHY #STAYHAPPY
W. Brinjikji,a P.H. et al. “Systematic Literature Review of Imaging Features of Spinal Degeneration in Asymptomatic Populations”. AJNR Am J Neuroradiol. 2015 Apr; 36(4): 811–816. doi: 10.3174/ajnr.A4173 PMCID: PMC4464797 NIHMSID: NIHMS696022 PMID: 25430861